Non è abitudine di questo blog quella di fare da rassegna stampa e riprendere articoli dai quotidiani generalisti nazionali, ma in questo caso faccio un’eccezione. L’articolo riguarda l’adozione del software libero nella Pubblica Amministrazione, cioè l’amministrazione che pagano i contribuenti con le loro tasse e che dovrebbe servire ai cittadini, dovrebbe essere efficiente ed avere costi ragionevoli. Il “costume italiano”, invece, vuole che la cosa pubblica sia fonte di sprechi, inefficienza e serbatoio dal quale prelevare indiscriminatamente soldi per conservare e far sopravvivere quella classe criminale politica che ha portato il nostro Paese allo sfascio.
Software libero, la Pa risparmierebbe 675 milioni. Ma l’osservatorio è senza risorse
Buona lettura.